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Diagnosi di PIN e ASAP: che cosa significano? Cosa fare?

PIN

PIN non significa carcinoma della prostata. PIN è l’acronimo di neoplasia prostatica intraepiteliale (prostatic intraepithelial neoplasia). E’ una definizione usata per descrivere un certo tipo di cambiamenti assunti dalle cellule della prostata, individuabili solo all’analisi microscopica. Le cause di PIN non sono note, ma si sa che le probabilità di diagnosticarlo sono maggiori con l’avanzare dell’età. Sebbene PIN non sia considerato un carcinoma della prostata, molti uomini con carcinoma della prostata hanno anche PIN. Inoltre non tutti gli uomini con diagnosi di PIN sviluppano il carcinoma della prostata.

 

ASAP

ASAP è l’acronimo di proliferazione micro acinare atipica (atypical small acinar proliferation). Significa che ci sono delle ghiandole (aggregati di cellule) atipiche, cioè diverse da quelle normali, e non è chiaro se siano o possano essere un tumore della prostata. ASAP rappresenta un indizio del carcinoma della prostata, ma per definizione non contiene tutti gli elementi necessari per definirne la diagnosi. A motivo di questa incertezza a seguito di diagnosi di ASAP è necessario eseguire ulteriori esami. Come il PIN, anche l’ASAP è individuabile solo all’analisi microscopica. 

In presenza di ASAP o di estese aree di PIN di alto grado è più probabile che ci sia o che si sviluppi il carcinoma della prostata. È bene ricordare però che molti uomini con PIN non hanno né svilupperanno il tumore.

La diagnosi di PIN e ASAP può essere posta quando il patologo analizza al microscopio il tessuto prostatico derivante da:

- biopsia prostatica, la procedura che prevede il prelievo di multipli frammenti di tessuto prostatico attraverso un ago automatico;

- resezione trans uretrale della prostata (TURP), intervento endoscopico eseguito per curare i sintomi dell’ipertrofia prostatica, che prevede l’asportazione di multipli frammenti di tessuto prostatico attraverso un’ansa diatermica introdotta per via transuretrale.

PIN e ASAP non causano sintomi di per sé, ma sono frequentemente diagnosticati quando un uomo si sottopone a esami o terapie per altri problemi riguardanti la prostata, che di solito comportano sintomi. Per esempio se un uomo ha l’ipertrofia prostatica e PIN può riferire sintomi minzionali, che sono causati dall’ipertrofia prostatica e non dal PIN.

Non è noto quanti uomini, nella popolazione generale, hanno PIN o ASAP. Ma di tutti i pazienti sottoposti a biopsia prostatica:

- uno su 20 (5%) riceve diagnosi di PIN

- uno si 50 (2%) riceve diagnosi di ASAP.

 

Che cosa fare in caso di diagnosi di PIN?

Se presente PIN di alto grado in multipli frustoli bioptici, specialmente se il PSA è elevato, occorre ripetere una biopsia della prostata, preferibilmente con un maggiore numero di prelievi (cosiddetta biopsia di saturazione, in genere eseguita in sedazione). Il prelievo di più campioni bioptici ha maggiori probabilità di diagnosticare un tumore della prostata, se presente. In caso di PIN di basso grado o PIN di alto grado in una trascurabile percentuale di tessuto esaminato, se clinicamente indicato, è utile proseguire i controlli mediante dosaggio del PSA e esplorazione rettale.

 

Che cosa fare in caso di diagnosi di ASAP?

Se presente ASAP è consigliato ripetere una biopsia della prostata preferibilmente con un maggiore numero di prelievi (biopsia di saturazione).

 

In entrambi i casi, prima di ripetere la biopsia della prostata, può essere utile sottoporsi a una particolare risonanza magnetica nucleare in grado di identificare aree sospette dove concentrare i prelievi bioptici. Il ruolo della risonanza magnetica in questa particolare situazione clinica non è ancora ben definito, ma la ricerca clinica è attualmente impegnata a valutarne l’efficacia.