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Il vaccino per HPV nell'uomo

Il papilloma virus umano (HPV) genitale è la più frequente infezione sessualmente trasmessa. Esistono più di 40 tipi di HPV che possono infettare l’area genitale maschile e femminile. Questi tipi di HPV possono infettare anche la mucosa orale e faringea. L’HPV viene trasmesso tramite contatto sessuale, più spesso in seguito a rapporti vaginali e anali, talvolta anche orali. E’ possibile ospitare l’HPV anche se sono passati molti anni dal rapporto sessuale responsabile del contagio.

 

HPV può causare la formazione dei condilomi genitali e promuovere lo sviluppo di alcuni tumori. Non esiste il modo di prevedere chi svilupperà tali malattie e chi no. In molti casi si può guarire spontaneamente dall’infezione da HPV, prima che si sviluppi alcun problema. In questo modo la maggior parte delle persone che contraggono il virus non ne vengono a conoscenza. Si stima che più del 50% dei soggetti sessualmente attivi venga a contatto con il virus almeno una volta nella vita. Attualmente non ci sono test approvati per individuare l’infezione di HPV nell’uomo.

 

I preservativi (se usati per ogni rapporto, dall’inizio alla fine) possono ridurre le probabilità di trasmissione dell’HPV e dello sviluppo delle malattie HPV-correlate. Ma l’HPV può infettare aree che non sono protette dal preservativo, per cui il preservativo non può proteggere completamente dal rischio di infezione. Per il fatto che l’HPV è così comune e di solito invisibile, l’unico modo sicuro per prevenire l’infezione è non avere rapporti sessuali. Anche uomini che hanno avuto una sola partner in tutta la loro vita possono essere contagiati dall’HPV, se la propria partner era infetta.

Dal 2006 sono disponibili due vaccini per l’HPV. Il vaccino bivalente (Cervarix) previene due tipi di HPV, 16 e 18, che causano il 70% dei tumori della cervice uterina. Il vaccino quadrivalente (Gardasil) previene quattro tipi di HPV, sia 16 e 18, che 6 e 11, che causano il 90% dei condilomi genitali. E’ stato dimostrato che il vaccino quadrivalente protegge anche dal tumore dell’ano, della vagina e della vulva. Solo il vaccino quadrivalente è stato approvato anche per l’uso negli uomini.

 

Entrambi i vaccini vengono somministrati attraverso una serie di 3 dosi (iniezione intramuscolare) in un periodo di 6 mesi. La seconda e la terza dose vengono somministrate rispettivamente a 2 e 6 mesi dopo la prima dose. L’efficacia è documentata solo nei soggetti che hanno completato la serie di 3 somministrazioni.

 

Il 25 ottobre 2011 l’Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP) ha raccomandato l’utilizzo di routine del vaccino quadrivalente per l’HPV nei maschi tra 11 e 12 anni (la risposta immunitaria al vaccino è migliore in quest’età rispetto ad altre). La vaccinazione è anche raccomandata per i ragazzi dai 13 ai 21 anni non ancora vaccinati o che non hanno completato la serie dei vaccini. Anche i ragazzi tra 22 e 26 possono essere vaccinati. Inoltre il vaccino è raccomandato ai soggetti omosessuali e bisessuali e a soggetti immunocompromessi (incluso HIV) entro i 26 anni, se non sono mai stati vaccinati prima.

 

I principali studi di efficacia del vaccino quadrivalente sono stati condotti in uomini e donne, da 16 a 26 anni. In soggetti preventivamente non esposti al virus, gli studi hanno dimostrato una efficacia del vaccino del 100% nel prevenire i tumori della cervice uterina, del 90% nel prevenire i condilomi genitali, del 75% nel prevenire le precancerosi dell’ano negli uomini. Gli studi aggiornati (con un follow up di circa 6 anni) indicano che l’efficacia si mantiene con il passare del tempo.

 

Il vaccino non è utile in caso di soggetti che hanno già contratto l’infezione per prevenire lo sviluppo delle malattie HPV-correlate, né tantomeno per guarire da esse.

 

I vaccini sono sicuri, senza gravi effetti collaterali. I più comuni sono: indolenzimento in sede di iniezione,mal di testa, febbre e sincope. Effetti che di solito sono di lieve - media entità. Gli studi dimostrano che i vaccini sono in grado di proteggere gli uomini contro i condilomi e il tumore dell’ano. E’ probabile che essi proteggano anche dalle altre neoplasie HPV correlate, come il tumore del pene e dell’orofaringe, ma per ora non ci sono studi che hanno valutato questi effetti.