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Termoterapia dell’adenoma prostatico con sistema Rezum: eseguiti i primi trattamenti

Venerdì 5 luglio 2019 presso le sale operatorie dell’Ospedale di Alba (ASL CN2) sono stati eseguiti i primi trattamenti Rezum per la cura dei sintomi legati all’ipertrofia prostatica benigna. Il reparto di Urologia diretto dal dottor Giuseppe Fasolis è uno dei primi centri Rezum certificati sul territorio nazionale. Le procedure eseguite ad Alba sono tra le prime in Italia dal momento dell’introduzione dei dispositivi Rezum sul mercato. 

 

Il dottor Varvello risponde alle domande più frequenti che pongono i pazienti.

 

Quali pazienti possono beneficiare della terapia Rezum?

La terapia Rezum è indicata in tutti quei pazienti che soffrono di disturbi legati all’ipertrofia prostatica che non rispondono alla terapia farmacologica, che non ne tollerano gli effetti collaterali oppure che presentano controindicazioni all’assunzione dei farmaci. Inoltre la terapia Rezum può essere una valida alternativa ai classici interventi chirurgici e endoscopici per quei pazienti che temono le complicanze o gli effetti collaterali ad essi correlati, oppure per pazienti ad elevato rischio operatorio che non possono essere sottoposti ad intervento in anestesia generale o spinale.

 

In che cosa consiste la procedura?

La procedura consiste nell’introduzione di uno speciale cistoscopio operativo nell’uretra e nella somministrazione di vapore acqueo all’interno dei lobi prostatici grazie a un sottile ago polifenestrato. Il trattamento richiede circa 10 minuti di tempo e al termine viene inserito un catetere vescicale.


Quale tipo di anestesia è necessaria?

La procedura può essere eseguita con diversi tipi di anestesia: generale, loco-regionale (spinale) oppure in anestesia locale coadiuvata da una leggera sedazione. Nel post operatorio il disconfort, quando presente legato per lo più alla presenza del catetere, si tratta efficacemente con blandi analgesici. 

 

E’ previsto un ricovero?

La procedura può avvenire in regime di day hospital oppure one day surgery (dimissione il giorno successivo alla terapia). Solo in casi particolari è necessaria un degenza superiore ai due giorni.

 

Che cosa avviene in seguito?

E’ raccomandabile che i pazienti mantengano il catetere vescicale per qualche giorno dopo la procedura per evitare il rischio di ritenzione urinaria. L’edema (gonfiore) indotto dal vapore acqueo potrebbe infatti ostacolare le minzioni o recare al paziente disturbi irritativi. Dopo la rimozione del catetere è necessario attendere 2-4 settimane perché il paziente cominci ad avvertire i primi benefici. Trascorsi 2-3 mesi dalla procedura, completato l’effetto di riduzione volumetrica dell’adenoma prostatico, si possono valutare i risultati definitivi della terapia.

 

Quali sono i vantaggi rispetto agli interventi tradizionali?

I vantaggi riguardano:

- la procedura: realmente mini-invasiva, rapida e facilmente riproducibile;

- il decorso post operatorio: non è apprezzabile significativo sanguinamento, non vi è dolore, la degenza è minima e la ripresa delle normali attività quotidiane è pressochè immediata;

- gli effetti collaterali sulla funzione sessuale sono estremamente ridotti. In particolare l’eiaculazione retrograda, frequentissima dopo gli interventi tradizionali, è una conseguenza rara dopo la terapia con Rezum.

 

Ci sono degli svantaggi?

Il possibile svantaggio rispetto agli interventi tradizionali potrebbe essere una limitata durata degli effetti positivi della terapia. Attualmente disponiamo solo di risultati a breve-medio termine. Gli studi dimostrano infatti che a 4 anni dalla terapia la maggior parte dei pazienti mantengono inalterati i benefici sui sintomi raggiunti a 3 mesi. Cosa avvenga in seguito al momento non possiamo saperlo, essendo questa terapia stata introdotta nella pratica clinica da non più di cinque anni.